Prada365: Instagram fa cambiare strategia a Prada

Prada365 è la campagna primavera estate 2017 che sa di svolta: anche Prada si piega a Instagram.
Non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace. Ciò che piace agli altri, prima che a noi. E più piace agli altri, più piace anche a noi. Sembra.
E’ così che pare funzionare il -folle- regime sorto sotto la dittatura di Instagram. Su Instagram vengono pesate persone, marchi, servizi ecc. L’indice di gradimento del pubblico è il nuovo curriculum e/o un biglietto da visita per capire quanto si vale nella società.

E’ giunta l’era dell’ “Instagram pensiero”

Prima della persona, prima del prodotto e delle specifiche tecniche: l’immagine e l’engagementTocca alla dimensione visiva e sociale determinare il successo di cose, persone e servizi.
Il bello raggiunge così l’apice della sua più sconosciuta relatività, staccandosi dall’oggetto per divenire pura astrazione, un’idea, che è anche( se non soprattutto) risultato di un determinato comportamento popolare. Più il pubblico applaudirà questo “bello”, più diverrà indispensabile e desiderabile.
Accade così che siano gli l’individui, in quanto fabbricatori di immagini e significati a creare la pregnanza simbolica di un prodotto qualsiasi. Il significato e la relativa conversione in azione del messaggio lanciato dal mittente viene per così dire “completato” in base al gradimento dell’audience.

Prada365 e il sistema Instagrammabile

“Se non lo puoi fotografare non vale la pena di essere acquistato“, è questo che pensano i giovani. E, se l’attenzione è la posta in palio più ambita nei nuovi “giochi senza frontiere” edizione 2017, c’è chi corre ai ripari come Prada per recuperare la pesante perdita di appeal verso le nuove generazioni. Prada si schioda così dal suo retaggio identitario monolitico- incrostato di ambiziose gioie per ricchi annoiati over 40- presentando una campagna pubblicitaria nuova.
La moda è prima di tutto l’arte del cambiamento” ha detto John Galliano e Miuccia Prada prende sul serio la questione.
Più immagini, più immediatezza, più storie, più scenari, più attrattività , più realtà, più pubblici, meno noia.

Prada365 di Willy Vanderperre

Archiviata l’era S. Meisel, scende in campo Willy Vanderperre fotografo Belga- formato all’ Accademia di Anversa e non a caso devoto al minimalismo– che nel 2015 decide di pubblicare in un libro tutti i suoi scatti Instagram:  “635“.
Dal 635 al 365 di Prada il passo è breve e non serve nemmeno tanta fantasia per coglierne le similitudini e le intenzioni. Prada365 è un format di immagini e storie in divenire che presenta cinque identità visive: Pathways, Frontiers, Stations, Exits e Terrains.
Fatto per tutti i media, ma modellato sullo stile-pensiero Instagram. La comunicazione di Prada si sbottona forzatamente alle esigenze dei nuovi pubblici, ovvero alla necessità di essere Instagrammabile.
Ed è così che nel 2017 le marche diventano multibrand di se stesse, una sola identità non basta più, ne servono diverse, anche durante la stessa stagione, ammesso che di stagioni si possa ancora parlare.
Se avete idee geniali, è necessario renderle attraenti. In caso contrario, nessuno ascolta“*.












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