#WANT: L’OROLOGIO VERSUS VERSACE

Un bell’orologio è un accessorio indispensabile, non c’è dubbio. Ma che ne diresti se aggiungessimo un pizzico di stile deluxe al tuo polso?


Tic tac. L’orologio è un accessorio talmente importante per le appassionate di moda che potremmo addirittura considerarlo molto più di un accessorio, anzi, senza esagerare, potremmo definirlo un abito da polso. Tanto più se si pensa che l’acquisto di un orologio non è un investimento da prendere alla leggera, ancora di meno nel periodo della fine dell’anno. Perché si sa, chi dice fine dell’anno, dice regali di Natale *occhiolino*.
Stai cercando ispirazione per la wishlist di Natale? Beh, non puoi certo resistere agli orologi Versus Versace dalle linee moderne e femminili per le feste di fine anno!
Sicuramente con un orologio del genere al polso ti ritroverai al centro dell’attenzione la sera del 31!

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A trenta anni ci sono degli indumenti che è bene smettere di indossare per vari e svariati motivi legati all'età, ecco quali sono e perché


Trent’anni.
Avere trent’anni implica raggiungere un radicale cambiamento delle proprie abitudini, del proprio corpo, delle proprie necessità.
È un processo graduale che non avviene in maniera repentina, ma stravolge tutto lasciando solo un severo e deciso sguardo verso se stessi e il proprio cambiamento.
È un passaggio obbligatorio, è il segno del tempo che passa.
La chiamano “la seconda gioventù“, ma molte donne confondono questa affermazione permettendosi una rinascita, un ritorno ai sixteen, un mood da teenagers che non coincide con l’età che realmente posseggono, anzi stona dando loro un aspetto caricaturale.

Come evitare che questo avvenga? Non indossando alcuni capi che producano questo sgradevole effetto di non accettazione della propria persona.
Ecco quali sono.

SHORTS
Pantaloncini troppo corti, shorts, mini gonne.
Il corto non può più essere corto ma deve allungarsi almeno fino al ginocchio.
Avere trent’anni indica una certa professionalità, indica possedere già un certo ruolo preciso nella società.
Non è più tempo di confondersi con le 18enni, né di coprirsi del tutto come le 50enni.
Osare sì, ma non troppo e soprattutto non con il corto.


CALZE COLOR CARNE
Si dovrebbero evitare a tutte le età ma sono davvero sconcertanti a 30 anni quando vengono indossate sotto le gonne, gli abiti e i pinocchietti.
Le calze color carne, oltre ad essere fastidiosissime, sono anche difficili alla vista perché risultano lucide e accentuano i difetti delle gambe incomprensibilmente facendole apparire tozze e larghe più di quanto non siano realmente.


LEGGINGS
A meno che non li usiate solo per andare in palestra, aboliteli dal vostro armadio.
I tempi del liceo sono finiti da un pezzo e potete dimenticare la comodità.
Il vostro abbigliamento deve diventare più sensuale, addolcire le curve, far dimenticare il segno del tempo che inizia a incedere sul viso attraverso scolli vertiginosi, abiti succinti ma lunghi e soprattutto eleganti.
Se riuscirete a far coincidere la sensualità con l’eleganza e la semplicità, sarete perfette per entrare e comandare i vostri 30 anni tenendo con voi un aspetto attraente ma rilassato, senza troppe paranoie.


È questo ciò che dev'essere una trentenne: una donna sicura e capace di sè che conserva e conserverà nel tempo un aspetto attraente.




Antonio Marras alla Triennale, l’arte incontra la moda

Lo stilista Antonio Marras è l'artista della mostra

 

Antonio Marras, lo stilista prima che l’artista o l’artista prima che lo stilista.
Fino al 21 Gennaio sarà entrambi alla Triennale di Milano che ospiterà i dipinti, le tele e i disegni realizzati negli ultimi vent’anni.
Antonio Marras: Nulla dies sine linea” è la sua prima antologica di opere che s’ispira alla famosa frase dello scrittore latino Plinio, ovvero “nessun giorno senza tracciare una linea”, senza possedere la giusta creatività per disegnare e tenere in mano una matita.

Un percorso visivo, quindi, alla scoperta di un uomo, una personalità, un ruolo assunto da Marras nel corso degli anni.
Il percorso espositivo è visionabile dal 22 Ottobre.

Il più intellettuale degli stilisti italiani“, così come viene descritto da molti, è l’esempio più vivo ed intenso di una moda conservatrice e tradizionale concepita non solo come mera fonte di scambio e mercato, bensì come oggetto culturale e di riflessione al quale attingere.
Intelletto e estetica si fondono fino a mescolarsi rendendo impercettibile la frattura che da tempo li divide.

LE IMMAGINI DELLA MOSTRA ALLA TRIENNALE DI MILANO













Tutte le immagini presenti in questo articolo provengono dalla fonte autorevole di: gqitalia.it

Il Made in Italy tra stile intramontabile e innovazione

Dalla moda all'arredamento fino al design: essere all'avanguardia è uno dei segreti del successo dello stile italiano, conosciuto e apprezzato in tutto il mondo

 

La Milano Fashion Week si è appena conclusa e i riflettori in questi giorni sono stati tutti puntati sul capoluogo lombardo. Milano, città creativa della moda e del design Made in Italy e centro nevralgico dell’economia italiana, gioca un ruolo fondamentale nel lancio di nuovi talenti e dei futuri prodotti di tendenza.
Moda e design sono due realtà molto vicine tra loro, che devono affrontare sfide comuni: essere in grado di suscitare interesse ed essere costantemente all’avanguardia.
Senza dimenticare qualità e stile, di cui noi italiani siamo da sempre grandi maestri, laparola d’ordine per emergere in una realtà internazionale fortemente competitiva èinnovazione continua.
L’attitudine a innovare e sbalordire non è certo estranea al DNA del Made in Italy, capace di guardare avanti nel segno della creatività senza rinunciare alla classe.


Si pensi alla svolta rivoluzionaria nella storia della moda data da Elsa Schiaparelli, la stilista pioniera del Made in Italy nel mondo e ancora oggi fonte di ispirazione per molti stilisti contemporanei – ne sono esempio Moschino con la sua reinterpretazione dello scheletro umano e Gucci con la recente rivisitazione della gonna pantalone, entrambe creazioni della surrealista Schiaparelli.
Le sue idee non sono state soltanto visionarie e stravaganti, ma espressione di un’accurata ricerca per trovare la perfetta sintesi tra estetica e funzionalità.

Moda però non è solo accessori e abbigliamento. Come diceva Coco Chanel: “La moda non è qualcosa che esiste solo negli abiti. La moda è nel cielo, nella strada, la moda ha a che fare con le idee, il nostro modo di vivere, che cosa sta accadendo.
Moda di fatto è tutto ciò che è trendy, di tendenza, che meraviglia e sorprende con degli spunti sempre nuovi. È per questo che la moda è un vero e proprio lifestyle che tocca i più svariati contesti, dalla food industry alla tecnologia fino all’arredamento. Basti pensare alle numerose maison italiane, come Fendi e Armani, che hanno deciso di puntare sugliarredi di lusso, nel segno dello stile e dell’eleganza anche per quanto riguarda l’interior design.

Il connubio tra industria della moda e dell’arredamento sembra del resto tra i più naturali, entrambe sinonimo di creatività e bandiere di eccellenza del Made in Italy. Nel settore dell’arredamento e del design è ancora più evidente la spinta verso l’innovazione e la ricerca del next big thing, quell’elemento capace di dettare un nuovo standard e che rappresenta un punto di rottura con il passato.
È con questo spirito che Orion, uno dei primi marchi al mondo nella produzione di vetrine refrigerate per gelaterie e pasticcerie, ha dato vita alla sua piccola rivoluzione copernicana.

La sua ultima creazione, la futuristica vetrina Jobs, nasce dall’unione tra avanguardia tecnologica ed estetica. Minimalista e dal design contemporaneo, Jobs è la prima vetrina nel settore della refrigerazione professionale realizzata senza basamento. Questa novità permette una grande versatilità e la massima libertà di espressione nella progettazione e nell’arredamento di un locale pubblico: un vero e proprio rovesciamento nel modo di concepire il design di un locale.
Per differenziarsi e lasciare il segno nella moda e nel design, ciò che conta è dunque rompere gli schemi, anticipare le tendenze e non smettere mai di essere all’avanguardia. In una sola frase: think lateral!
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